04 giugno 2007

Intervista al maestro Pippo Casarini


Picture by Iguana Jo.
Ho provato a cercare in rete qualche informazione riguardo Pippo Casarini. Non ne ho trovate. Ho quindi pensato bene di riportare qui l'intervista dei bambini della scuola elementare Gramsci di Modena al maestro Pippo Casarini pubblicata nel giornalino scolastico.

I bambini delle classi terze hanno partecipato al grande spettacolo “L’ombelico del mondo…perché tutto è uno” che si è tenuto il 29 maggio al Teatro Comunale, per festeggiare il cinquantesimo anno della scuola Collodi che, come le scuole Gramsci e Bersani, fa parte dell’XI Circolo.
Per questa occasione avevamo preparato, con l’esperto Laura Polato, la versione jazz della canzone “44 gatti”.
Forse non tutti sanno che l’autore è modenese: Pippo Casarini, un simpatico nonno (chissà se si offende) di 82 anni.
Dopo aver studiato la canzone, e non è stato molto facile perché la versione jazz è diversa da quella tradizionale, avevamo invitato il maestro Casarini a scuola per avere il suo OK e per fargli alcune domande.
Così è nata questa intervista.
Come è nata la canzone “44 gatti”?
Mi sono sempre piaciuti i gatti e perfino quando ero in India avevo due gattini neri bellissimi. Poi, quando ero a Nonantola a insegnare mi è venuto in mente di scrivere una canzone per bambini e così ho scritto “44 gatti”: 44 era la mia età.
E il Pappagallo giramondo?
L’anno dopo aver vinto lo Zecchino d’oro, ho mandato una canzone che parlava di un pappagallo balbuziente modenese, ma c’era una frase in dialetto (a sun d’Modna) e allora è stata scartata.
A chi hai dedicato “44 gatti?”
L’ho dedicata al mio gattino che si chiamava Agostino e che ha vissuto fino a 21 anni.
Quando hai scritto la musica dell’orchestra a quali strumenti ti sei interessato?
Io sono pianista, ho scritto la canzone al pianoforte e per la voce. La voce e il testo sono importantissimi, specialmente in questa canzone, perché c’è tutta la storia dei gatti senza padrone.
Preferisci suonare da solo o in gruppo?
Ho suonato per un po’ da solo, ma mi piace di più il trio : pianoforte, basso e batteria..
Perché hai trasformato “44 gatti” in jazz?
Per fare una versione un po’ diversa.
Perché hai fatto cantare la versione jazz a tua figlia?
Ma non è mia figlia! È una cantante molto brava, è la figlia di un musicista mio amico.
Quante canzoni hai scritto nella tua carriera?
Tante, ne avrò scritte 500.
Qual è la tua preferita?
“44 gatti” , senza dubbio, ma io ho scritto anche per Pavarotti, nel suo disco “Volare” c’è una mia canzone che si intitola “Fra tanta gente”.
Quando hai cominciato a suonare?
Abbastanza tardi, a 13 anni. Sapete perché? Adesso ve lo dico.
C’era un maestro di pianoforte che veniva a mangiare dove abitavo io, siccome non pagava mai il conto, il mio papà gli ha detto: “Beh, insomma, le dispiace se le mando a lezione mio figlio, così almeno qualcosa si recupera.” Perché dovete sapere che i musicisti sono spesso spiantati. E così ho cominciato; poi avevo anche un fratello violinistamolto bravo, eravamo una famiglia di musicisti.
In che anno hai vinto lo Zecchino d’oro?
Nel ’68, quando avevo 44 anni, era il decimo anno dello Zecchino.
Ti ha cambiato la vita vincere lo Zecchino?
L’ha cambiata moltissimo, intanto mi ha fatto scoprire che ero capace di scrivere delle canzoni per bambini, tanto che ne ho scritte molte altre, poi è stata una soddisfazione vincere, perché in quell’anno erano arrivate allo Zecchino 550 canzoni, tra le quali bisognava sceglierne dodici. Nello stesso anno c’erano anche la mitica “Popoff”, “Il valzer del moscerino” e “Il torero Camomillo”.

Il nostro incontro è terminato con il nostro canto di “44 gatti” e con l’OK del maestro per l’esecuzione del brano allo spettacolo .
GRAZIE !!!!!!!!!
I bambini e le insegnanti delle classi terze

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