28 dicembre 2007

Un anno di libri


Picture by Iguana Jo.
Il 2007 è ormai andato, e come sempre in questo periodo è tempo di classifiche!

Ecco quindi il meglio tra i libri che mi hanno tenuto compagnia negli ultimi 12 mesi.
(nota: i collegamenti portano ai post in cui ho parlato del relativo titolo)

- La fortezza della solitudine di Jonathan Lethem

- Gomorra di Roberto Saviano

- The Algebraist di Iain M. Banks & Accelerando di Charlie Stross

- Erano solo ragazzi in cammino. Autobiografia di Valentino Achak Deng di Dave Eggers

- Cime tempestose di Emily Brontë & Il manifesto dei cosmonisti di Mikael Niemi

- Le dame di Grace Adieu di Susanna Clarke

- Babel 17 di Samuel Delany & Novilunio di Fritz Leiber


Avrei voluto proporvi anche una classifica delle visioni memorabili di questo 2007, ma tanto per cambiare anche quest'anno non ho frequentato abbastanza cinema e videoteche, perdendomi sicuramente qualche ottimo film.
In ogni caso voglio ricordare almeno cinque film (Death Proof - A prova di morte, Syriana, I figli degli uomini, 300 & Manhattan, che non è proprio una novità ma che non avevo ancora mai visto) e due spettacoli televisivi: Il Sergente di Marco Paolini e Battlestar Galactica.
Sono tutti titoli piuttosto diversi tra loro. In comune hanno forse solo la grande passione che ci hanno messo i rispettivi autori nel realizzare opere in grado di toccare qualche corda sensibile nel loro pubblico (in questo almeno).

Se queste classifiche non vi soddisfano proponetemi le vostre. Se invece siete curiosi ecco quelle degli anni scorsi: 2006, 2005, 2004, 2003.

E per finire, tanti tanti tanti auguri per un felicissimo 2008 a tutti!

27 dicembre 2007

Rapporto letture - Dicembre 2007


Picture by Iguana Jo.
Anticipo di qualche giorno il post sulle letture di dicembre, che tanto tra oggi e il 31 non prevedo ci saranno grosse novità.
In effetti quest'ultimo mese s'è rivelato piuttosto scarsino in fatto di letture. Sarà la frenesia pre-natalizia con le sue cene, le feste e i viaggi su e giù per la penisola, ma ultimamente il tempo per leggere sembra essere sempre meno.

Ecco i titoli:

Fritz Leiber - Novilunio
Ho iniziato Novilunio quasi per caso: cercavo un libro di fantascienza non troppo impegnativo da leggere in pausa pranzo e la scelta è caduta sul romanzo di Leiber per comodità, che mi era appena arrivato per posta e l'avevo quindi a portata di mano.
Invece Novilunio s'è rivelato un gran bel romanzo. Un libro con 40 anni di storia portati davvero bene, che tolto qualche dettaglio retrò sembrerebbe essere stato scritto ieri.
L'arrivo del pianeta vagabondo e il conseguente cataclisma che scatena sulla Terra è lo scenario in cui si muovono i protagonisti del romanzo la cui qualità migliori stanno probabilmente nelle sue molteplici possibilità di lettura: dal romanzo apocalittico (estremamente dettagliato e scientificamente credibile) al racconto corale, dal classico topos fantascientifico del primo contatto, al viaggio iniziatico alla ricerca dell'illuminazione. Il tutto narrato senza traccia di retorica o di paternalismo, con il racconto della devastazione alla base della la vicenda che emoziona e commuove grazie alla semplice ma sapiente cronaca degli eventi.
Altro motivo di interesse del romanzo è la straordinaria galleria di personaggi che Leiber offre al lettore: uomini e donne che è si presentano assolutamente veri sin dal primo istante, uomini comuni alla prese con situazioni straordinarie che per una volta non rinnegano mai la loro natura profondamente qualunque.
Forse l'unico aspetto un po' debole del romanzo è lo sfondo cosmico in cui si situano le vicende: se da un lato la spettacolare visita al mondo alieno appare stupefacente nel suo dispiegarsi come psichedelico viaggio nel paese delle meraviglie, il background galattico appare un pochino tirato via, chiedendo forse un po' troppo alla sospensione della incredulità del lettore. Cosa del resto perdonabile rimanendo dopo tutto un aspetto davvero marginale nella complessa trama intessuta dall'autore.
Degna conclusione del romanzo è poi la parte finale, perfetto esempio di come potrebbero / avrebbero dovuto finire molti dei ben più roboanti romanzi fantascientifici dell'epoca d'oro: niente epica della distruzione, nessuna concessione alla ricerca di un happy ending forzato, la conferma piuttosto di una quotidianità non scontata, con i fatti straordinari a cui abbiamo assistito già materia per nuove mitologie.
In definitiva l'unico dubbio che in fondo mi rimane riguarda le capacità visive di Leiber. Non so se l'autore americano soffrisse di daltonismo o di qualche malanno analogo, certo che in caso contrario non saprei come spiegarmi la sequela di assurdi accostamenti cromatici che si succede nel corso del romanzo!
Comunque sia, battute a parte, questo Novilunio mi ha davvero conquistato, un altro piccolo tesoro fantascientifico dai lontani anni '60.

Bernard Malamud - Il migliore
Altro tuffo nell'America del passato. In questo caso sono gli anni '50, con le gesta tra l'eroico e il quotidiano di Roy Hobbs fenomeno del baseball, povero cristo in tutto il resto.
Il romanzo parte fortissimo: il prologo è eccezionale, con uno straordinario ritratto di quello che si può tranquillamente definire lo spirito del tempo, il tutto condito da una scrittura essenziale e vorticosa che non esita a calarsi nel mondo fantastico del sogno per aiutarsi a narrare le gesta dei suoi personaggi.
Il romanzo nel suo complesso non è però all'altezza delle premesse. Le situazioni che si succedono paiono sempre o troppo normali o troppo esagerate, le passioni che muovono protagonista e comprimari troppo sopra le righe. Quella che mi è sembrata la necessità quasi fisica dell'autore di dare una forte connotazione morale a tutta la storia di Roy Hobbs è forse la cosa che più indebolisce il romanzo e in fondo è il motivo per cui tutta la vicenda m'è parsa poco credibile.
Arrivato alla fine faccio davvero fatica a capire come possa Il migliore essere annoverato tra i romanzi americani più significativi del dopoguerra.

Hans Magnus Enzensberger - Il mago dei numeri
Un libretto che è una piccola meraviglia. Era da tempo che Il mago dei numeri girava per casa, ma per un motivo o per l'altro non l'avevo ancora letto. In questi giorni, curiosi di trovare un libro che potesse piacere anche ai miei figli gli ho dato un'occhiata. Beh… non so se ai bimbi possa piacere (ma scommetto di sì) io di certo mi sono divertito molto tra i numeri principi e quelli irragionevoli, tra triangoli magici e estrazioni di rape.
Uno dei pochi libri in grado di mettere pace tra il lettore e la matematica .

Per il nuovo anno aspettatevi qualche nota su un capolavoro turco e il ritorno di Palahniuk.

Ecco i collegamenti a tutte le altre letture del 2007:
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio e Agosto, Settembre, Ottobre e Novembre.


21 dicembre 2007

Due anniversari


Picture by Iguana Jo.
Fine anno, tempo di bilanci e festeggiamenti.
Partiamo subito con due anniversari: uno piccolino, l'altro decisamente più tondo (anche se riusciva quasi a sfuggirmi…).

Due anni di Iguana blog
L'8 dicembre questo blog ha compiuto due anni. In questi 24 mesi ha ricevuto oltre 15.000 visite e servito quasi 20.000 pagine. Non male per un piccolo blog di periferia…
Beh… in queste occasioni si deve festeggiare, quindi munitevi del beveraggio che più vi si confà e brindate alla vostra. Da parte mia voglio ricordare e ringraziare le persone che hanno rappresentato la vera spinta per la nascita del blog dell'Iguana.
Grazie va alla Lui quindi, che se non la avessi incontrata in giro per la rete queste pagine sarebbero ancora nel limbo dei siti fantasma (quelli in cui ti registri e che poi non si usano mai), e grazie agli amici fantascientifici che mi hanno preceduto sulla via della perdizione. La presenza di Anna, Vanamonde, Selene e X in rete è sempre stata una grande fonte di ispirazione, non solo fantascientifica. Anche perché, e qui arriviamo al secondo motivo per rendere il 2007 memorabile, tutto è cominciato dalla fantascienza…

Dieci anni nella lista di fantascienza
In effetti i miei dieci anni in lista risalgono a marzo. Ma visto che il 2007 non è ancora finito faccio ancora in tempo a festeggiare questo anniversario tondo tondo…

Alla fine del secolo scorso, nel lontano marzo 1997, ho scaricato da un CD allegato a una rivista i primi numero di Delos consultabili off-line: non ero ancora consapevole di avere davanti agli occhi una scoperta che avrebbe sconvolto la mia esistenza.
Da Delos alle pagine di fantascienza.com il passo è stato molto breve.
Ancora più breve, un clic e via, l'iscrizione alla mailing list legata a quelle pagine.

L'approccio alla lista (che da quello che man mano venivo a imparare esisteva già da tempo) è stato entusiasmante. A parte qualche bacchettata sulle dita virtuale, quasi tutte meritate da niubbo qual ero, gli abitanti della lista mi hanno riconsegnato nelle mani un mondo che credevo di aver perso per sempre (troppo enfatico? beh… è un post celebrativo, no?).
Negli anni 'precedenti mi ero infatti progressivamente allontanato dal genere, un po' per provare cose diverse, ma soprattutto a causa della assoluta mancanza di riferimenti nel panorama che mi circondava all'epoca. Insomma non sapevo più che pesci (fantascientifici) pigliare…
Nel 1997 la lista è arrivata nel momento perfetto. Mi ero collegato in rete per la prima volta l'anno precedente, ma solo da quel momento la rete ha iniziato a rappresentare qualcosa di più di una curiosa novità tecnologica. Per la prima volta navigare in rete aveva un riscontro, la lista ha rappresentato per me una sorta di primo contatto con l'umanità dietro i monitor, dall'altra parte del doppino telefonico che allora ci collegava tutti.

Ricordo ancora con nostalgia quei primi mesi in lista, i nick e i nomi dei bei tempi andati: Elethiomel, Gokuraku, Anna M, il Vic, Silvio S, Severian, Maurizio M, Andrea S, Ataru, Nemo, Ernesto, Renato B, Maurizio C, Fabio T, Stefano G e tutti gli altri che ora non mi tornano in mente. Quanto entusiasmo in quei mesi ragazzi!
Negli anni successivi sarebbero poi arrivate le liti furibonde e le divisioni, ma anche le nuove scoperte; chi si affacciava per un attimo e chi invece s'è fermato negli anni. Quelli con cui sono andato d'accordo, quelli invece insopportabili, gli amici conosciuti e quelli rimasti semplici nomi in rete. Più tardi ancora sono arrivati i pranzacoli, e tutti gli altri incontri periodici che ormai più ancora della lista mi tengono vicino al bel mondo della fantascienza nostrana.

In questi dieci anni le cose sono cambiate notevolmente. Non sono più un suo assiduo frequentatore, ma nonostante tutto il tempo trascorso la lista è ancora lì, un luogo vivo e vitale che si muove ai margini della percezione con i suoi messaggi che fanno capolino dalla mia posta elettronica. Anche se non partecipo non posso fare a meno di dare una scorsa quotidiana alle discussioni in corso, perché in fondo la mailing list di fantascienza è come il primo amore. Impossibile da dimenticare.
Grazie quindi a tutti i suoi abitanti, quelli andati e quelli tornati, che siano veterani da mille discussioni o ai primi passi in rete.
Il tempo speso a leggere le migliaia di messaggi di questi 10 anni non è stato tempo sprecato.

12 dicembre 2007

300


Originally uploaded by Sonrisitas.
Ero molto scettico nei confronti di questa nuova trasposizione cinematografica di un'opera di Frank Miller. La versione di Sin City proposta da Robert Rodriguez mi aveva profondamente annoiato a causa della pedissequa riproposizione del fumetto. Temevo dunque che anche il 300 di Zack Snyder soffrisse degli stessi difetti, tanto più che a sentire chi l'aveva visto l'aspetto visuale del film era molto debitore al fumetto originale. In effetti un po' tutto quello che avevo sentito a proposito della pellicola mi aveva tenuto alla larga: da chi lo definiva senza mezzi termini un film fascista, a chi invece ne rilevava le incongruenze storiche, da chi si limitava a riportarne l'aspetto puramente muscolare a chi ne parlava come dell'ennesimo action pseudo storico.
L'unica voce fidata che in qualche modo mi ha convinto a dare una possibilità al film è stata quella di zio Gil, la cui recensione seppur leggermente criptica (!) mi ha comunque incuriosito riguardo Sparta e compagni. Ed eccomi quindi qui a parlarne…

La mia opinione in due parole? Sparta rulez! :-)

300 è nel suo genere un film perfetto, un film essenziale e diretto, un film in cui tutto è al servizio di un'unica monolitica affermazione. In cui colori, messa in scena, colonna sonora sono completamente e consapevolmente prodotti con l'unico scopo di esaltare il fondamentale bianco e nero della vicenda.
Non ci sono dubbi in questo film, tutto è estremamente esplicito, evidente, incontestabile, quasi che la produzione volesse di proposito evitare qualsiasi possibilità di equivoco o di strumentalizzazione del soggetto.
I valori a confronto sono da un lato l'onore e la libertà, dall'altro il tradimento e la sopraffazione. Da una parte assistiamo alla reazione della minoranza invasa, dall'altra vediamo lo sterminato esercito invasore, con l'inevitabile confronto tra la lucida follia di chi si richiama all'ideale e la tracotante arroganza economico edonistica dell'autoproclamatosi padrone del mondo.
Sempre in quest'ottica è fin troppo ovvio che gli spartani siano tutti belli e prestanti, mentre i loro avversari, che siano traditori interni o invasori stranieri, vengono rappresentati quali esseri immondi, deformi o grottescamente pomposi.

Il film è tutto racchiuso in queste dicotomie. Mi domando però se basti questa consapevole semplificazione dei termini in questione (semplificazione che non nega però i difetti dell'esasperazione militarista che sottende tutta la società spartana, rendendone il metodo educativo e la conseguente vocazione al sacrificio decisamente poco invitante, almeno per questo spettatore), per tacciare il film di fascismo, o di complicità propagandistica alle direttive imperialiste di Washington. Perché a me una lettura simile pare quanto meno superficiale: in 300 ci si fa beffe della religione, si sovverte (o almeno si tenta di sovvertire) la tradizione, si combatte il potere in tutte le sue forme, si propugna - in maniera fin troppo ingenua e certamente esile, ma tant'è - un mondo di uguali, si critica e contesta l'imperialismo che porta il più forte ad ingerire / comperare / invadere il più debole.
In fondo a me questo film appare come un tentativo più che dignitoso di opporsi al dominio della maggioranza. E voi lo chiamate fascismo?
Insomma, 300 per quanto sia un film che sguazza nella semplificazione manichea della realtà non mi pare proprio un film così banale e scontato come da più parti s'è tentato di farlo passare.

In ogni caso, anche volendo evitare le secche del dibattito ideologico, 300 rimane per il sottoscritto un notevole esempio di cinema tout court, con attori che non si fanno notare solo per i pettorali (a proposito, sono l'unico a cui Gerard Butler è sembrato una versione pallida e pompata di Denzel Washington? stesse espressioni, stessa mimica facciale, stessa impostazione fisica…), con scelte di regia pregevoli e originali, con una fotografia digitale maestosa e sequenze di azione memorabili. Un film perfettamente godibile, che non sarà un capolavoro di profondità espressiva, ma che rimane un ottimo esempio delle potenzialità che sia i fumetti sia il cinema d'azione si lasciano troppo spesso sfuggire.


05 dicembre 2007

Rapporto letture - Novembre 2007


Picture by Iguana Jo.
Essendo entrato nel tunnel Battlestar Galactica le letture di novembre languono un pochino. Certo, qualche buona lettura c'è scappata comunque, ma non tutte quelle che speravo.
Ecco l'elenco:

Best Off 2006 a cura di Giulio Mozzi
Di questo volume, opportunamente sottotitolato "Letteratura e industria culturale" ho già parlato ampiamente in questo post. Purtroppo non ho avuto alcun riscontro* a quanto scrivevo (beh… mimimum fax mi dice che includerà il post nella rassegna stampa, ma loro non contano) si vede che (a) ho scritto una valanga di cazzate, (b) non gliene frega niente a nessuno, (c) l'opinione è condivisa.
In ogni caso per me la lettura del volume s'è rivelata istruttiva.

* a scanso di equivoci: mi aspettavo una qualche reazione dal mondo dei blogger/intellettuali citati nel libro, che sono evidentemente troppo occupati a trattare i massimi sistemi, non dagli amici che seguono questo piccolo blog di periferia.

Fred Vargas - L'uomo dei cerchi azzurri
Dopo aver letto e apprezzato Chi è morto alzi la mano, primo romanzo che ha per protagonisti i cosiddetti evangelisti, avrei voluto proseguire la lettura della serie. Purtroppo però non sono riuscito a trovare il romanzo successivo. Non volendo rinunciare alla Vargas ho provato questo L'uomo dei cerchi azzurri, primo romanzo della serie del commissario Adamsberg. La lettura s'è rivelata una mezza delusione, se la Vargas conferma la capacità di inventare personaggi brillanti e non convenzionali, i dialoghi di cui è fitto il romanzo risultano un po' troppo teatrali e non raggiungono mai quel grado di spontaneità e naturalezza che si accompagnerebbe splendidamente allo stile narrativo dell'autrice.
Anche il plot giallo m'è risultato in qualche modo forzato, ma tant'è. Probabilmente L'uomo dei cerchi azzurri è l'opera di un'autrice ancora acerba, le cui potenzialità si riescono ad intuire ma che non risultano ancora espresse appieno.
In definitiva comunque alla Vargas un'altra possibilità gliela do più che volentieri.

Giovanni De Matteo - Sezione π²
Fantascienza italiana che (finalmente!) regge il confronto con i più blasonati esempi anglosassoni. Ne ho parlato più approfonditamente qui. Spero non ve lo siate lasciato scappare.

David Foster Wallace - Oblio
Nutro sentimenti contrastanti per lo scrittore americano. Da un lato non posso che rimanere ammirato dalle sue capacità espressive, dall'altro mi sento inadeguato a quanto scrive. Nonostante tutto l'impegno profuso nella lettura il senso di alcuni dei racconti compresi in Oblio continua a sfuggirmi. La sensazione è che mi manchi parte del codice per decifrare correttamente il messaggio di Wallace. Certo, il dubbio che non ci sia alcun messaggio ogni tanto mi coglie, ma al contrario di quanto m'è capitato con altri autori, leggendo le storie di Wallace non mi sono mai sentito preso per i fondelli.
Il fatto è che per quanto ricercati, astrusi o devianti siano, nei racconti di Wallace c'è sempre la possibilità di scorgere la Verità, come se di colpo si squarciasse un velo e potessi per un attimo scorgere il vero volto della realtà. Per questo motivo, e nonostante tutti i dubbi, continuo e continuerò a leggere Wallace. Non lo capirò mai fino in fondo, ma anche solo quel poco è sufficiente a rendermelo memorabile.

James Morrow - Gli Orrori di Quetzalia
L'Urania che ha preceduto l'uscita di Sezione π² è un esempio tipico del motivo per cui ho smesso di seguire la collana fantascientifica di Mondadori. Possibile che con tutto il materiale inedito e disponibile si debba andare a pubblicare un romanzo simile, scritto trent'anni fa?
Gli Orrori di Quetzalia m'è parso una lettura del tutto inutile, e dire che James Morrow è un autore abbastanza quotato. In questo romanzo (il suo esordio narrativo, e si vede) tutto, dai personaggi alle invenzioni narrative, al contesto fantascientifico, è piegato in maniera forzata all'esposizione e alla discussione delle tesi filosofico-morali dell'autore. O almeno queste sono state le mie prime impressioni, che ho mollato il romanzo dopo una quarantina di pagine. Non che ci sia per forza qualcosa di sbagliato nel voler farcire una storia di teorie religiose, di filosofia e/o di sistemi morali più o meno credibili, più o meno realistici, solo che nel mio caso le tesi di Morrow non hanno destato alcun interesse.
In coda al volume un racconto di Dario Tonani ambientato nello stesso mondo di Infect@. Breve, violento ed efficace Velvet diluvio s'è fatto leggere molto più volentieri del romanzo di Morrow.

Spiro Zavos - L'arte del rugby
Questo libretto sul rugby trasuda passione per la palla ovale ed è una lettura curiosa più per questo motivo che per il contenuto rugbistico vero e proprio. Leggere dell'importanza che il rugby ha per gli sportivi neozelandesi e la maniera in cui sono vissute le partite trasmette al lettore tutta la partecipazione che questo sport è in grado di generare nei suoi appassionati.
Accompagnano il testo di Zavos un'utile introduzione al gioco del rugby per lo spettatore ignorante (di Carlo Bonini), alcuni pezzi rugbistici scritti da Alessandro Baricco, Vincenzo Cerami e Marco Paolini, un'intervista all'ormai ex-tecnico della nazionale italiana Pierre Berbizier.

Di seguito i link alle letture dei mesi precedenti:
Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio e Agosto, Settembre, Ottobre.