06 febbraio 2008

Disavventure con la fotografia

La foto che vedete qui a fianco è stata postata ieri da Violator3 sul suo stream.
È un buon punto di partenza per parlare dell'uso improprio delle immagini reperibili in rete. Nel suo caso una sua foto è stata scaricata da flickr per essere stampata su un manifesto senza permesso e senza alcun rispetto per il suo lavoro.

Che sia praticamente impossibile avere il controllo di quanto si rende pubblico in rete è cosa ovvia e quasi scontata. Questo non toglie che quando capita di vedere il proprio lavoro sfruttato impunemente per gli scopi più diversi e negli ambiti più disparati beh… un po' di incazzatura ti sale lo stesso.
Soprattutto quando scegli di pubblicare le tue immagini con la licenza Creative Commons che permette l'utilizzo libero a chiunque, purché senza fini commerciali, con l'unico obbligo di attribuire all'autore la paternità dell'opera.

È vero, non esiste una soluzione pratica alla questione, quindi probabilmente l'unica difesa è parlarne il più possibile e segnalare pubblicamente chiunque faccia un uso improprio di opere non sue.
La settimana scorsa m'è capitato un caso esemplare. Stavo commentando un post su Pisolandia quando mi sono accorto che l'icona di un altro visitatore aveva un che di familiare.
Sono andato sulle sue pagine e mi sono accorto che sia la sua icona, sia un immagine postata sul blog erano ricavati da una mia fotografia postata su flickr un paio di anni fa. Di più: nel loro spazio l'immagine in questione risultava protetta da copyright!

Ho fatto presente ai signori in questione che il loro comportamento non era dei più corretti. Non avendo ricevuto riscontro di alcun tipo ho provato a insistere.
Tutto quello che ho ottenuto è stato l'eliminazione del © dalla foto e qualche commento di insulti sul mio blog.

La cosa davvero meravigliosa di tutta la storia è che il blog di cui sopra ha come tema principale, come scopo d'esistenza e ragione d'essere la mobilitazione della cittadinanza tutta di fronte all'immoralità dilagante e alle ingiustizie della società italiana. bwha! bwha! bwha!



Altro giro altro regalo. I signori di un sito turistico riminese hanno l'abitudine di postare notizie di loro interesse accostandole a foto prese liberamente in giro per la rete. Essendo palese la natura commerciale dell'attività ho fatto presente la licenza con cui sono rilasciate le mie foto. Chiedendo anche, nel caso non fossero disponibili ad eliminare le foto dal sito, il pagamento per i diritti di utilizzo delle immagini.
In questo caso l'avvertimento ha avuto successo e tutte le mie foto sono sparite dal sito.



Per fortuna non tutti i casi di riproposizione delle proprie immagini in rete sono fraudolenti. Seguendo per esempio questo link si può apprezzare come in molti casi l'utilizzo delle mie immagini corrisponda in pieno ai termini della licenza Creative Commons.



C'è poi da aprire un altro capitolo sul comportamento dei professionisti dell'informazione. È proprio di questi giorni la scoperta da parte di un utente di flickr di una sua foto tra le pagine del Corriere della Sera, pubblicata senza nemmeno informare l'autore, men che meno retribuendolo per l'immagine.
Casi simili non sono isolati, e qualcosa di simile è capitato anche ad Annalisa, ma il top tra le esperienze personali lo devo a Rockstar. Nel 2006 ho fatto qualche scatto al concerto di Ben Harper, in agosto sono stato contattato dalla redazione di Rockstar che voleva acquistare una mia foto. Yuppie! Yeah! Fantastico! La foto è stata pubblicata nel numero uscito a settembre. Mi aspettavo il pagamento nel giro di qualche mese e invece da allora son passati 15 mesi e ancora non ho visto un euro. Ho provato a chiamare mi hanno detto di avere pazienza. Ho richiamato, mi hanno detto che il pagamento dipende dall'amministrazione. Alla fine ho lasciato perdere: l'importo, 40 euro, non è certo di quelli che ti cambiano la vita, per me era più questione di correttezza professionale. Una merce evidentemente sempre più rara.


4 commenti:

  1. A volte, come nel caso dei blog, è facile commettere certe leggerezze. Più preoccupante è vedere lo stesso atteggiamento diffuso in settori professionali o presunti tali. Parallelamente alla progressiva ascesa "professionale" di alcuni blog, stiamo assistendo alla discesa libera della stampa. Anche questo è un segno dei tempi...

    Il tuo discorso sulla correttezza non fa una grinza. Massima solidarietà dallo Strano Attrattore, che a più riprese si è rifornito al tuo stream ;-)

    X

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  2. ormai si cade in basso per metodo più che per necessità, quando penso al mio lavoro, quando penso al futuro la cosa che più mi mette ansia/fastidio è la consapevolezza di dovermi incattivire per tener testa ai clienti.

    red

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  3. Grazie X!
    A scanso di equivoci lasciami ribadire che vedere le mie immagini apprezzate e utilizzate in giro per la rete è una soddisfazione, mica una scocciatura.
    Chiedo solo un minimo di rispetto per il mio lavoro. Tutto qui.
    Del resto come sono totalmente favorevole alla libera circolazione delle informazioni, e credo che ormai sia quasi scontato pretendere che insieme al contenuto venga sempre segnalata la fonte, non capisco perché per le immagini non dovrebbe essere così.

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  4. Ti capisco più di quanto immagini red-made. Io lavoro nell'ambito della stampa tipografica e se penso al tonfo che ha subito la qualità generale del mio settore negli ultimi dieci anni mi sale la depressione…
    Da un lato è cresciuta a dismisura la potenzialità tecnologica, dall'altro la qualità degli operatori (a tutti i livelli) è sempre più deficitaria.

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