01 luglio 2008

Rapporto letture - Giugno 2008


Picture by Iguana Jo.
Ecco qui l'elenco delle letture di giugno:

Lui Tasini - Piccola storia del 'se' caduto dal terrazzo
Di questo libro ho già parlato qualche settimana fa, qui non mi resta che ribadire quanto mi sia piaciuto. Piccole storie con un grande cuore.

Kathryn Davis - Il luogo sottile
Le premesse per un'ottima lettura c'erano tutte, almeno a leggere la presentazione del romanzo sul sito di minimum fax. Mi aspettavo un romanzo in cui il fantastico si mescolasse con la quotidianità, in cui le caratteristiche di questo favoloso luogo sottile si manifestassero turbando e meravigliando, o al limite sconvolgendo, la tranquilla esistenza dei personaggi che animano la tranquilla cittadina di Varennes. Mi sono ritrovato invece tra le mani un incrocio tra Desperate Housewives e il National Geographic, con una spruzzatina di soprannaturale e una dose eccessiva di afflato mistico religioso.
Kathryn Davis è un'ottima narratrice ma molto probabilmente io non sono il suo lettore ideale.

William Faulkner - L'urlo e il furore
Finalmente l'ho letto. Era da parecchi anni che io e questo romanzo ci fiutavamo da lontano. Periodicamente il nome di Faulkner saltava fuori nei più diversi contesti, e il titolo del romanzo era spesso citato da molte delle persone di cui apprezzavo gusti e letture. Ma per un motivo o per l'altro rimandavo sempre il momento di prendere il libro in mano.
In effetti L'urlo e il furore è tutt'altro che una lettura semplice, ma oh… che soddisfazione arrivare in fondo.
Per quanto io sia facile all'entusiasmo sono davvero poche le volte che ho usato il termine capolavoro, però il romanzo di Faulkner se lo merita tutto. La progressione labirintica della vicenda, il pugno di personaggi che la muovono, la capacità di Faulkner di dare una voce unica e irripetibile ai vari membri della famiglia Compton nelle quattro parti che compongono il testo, la forza devastante con cui conduce in porto una storia tragica e sublime, tutto si fonde in un'opera davvero fondamentale nel panorama letterario del ventesimo secolo.
Per concludere questa nota vi lascio con le parole di Faulkner, in un brano citato anche nella postfazione di Bertolucci, che mi pare descriva in maniera perfetta il rapporto che lega autore e lettore nel viaggio tra le pagine di questo volume: "Tu e io soltanto allora tra l'esecrazione e l'orrore in un cerchio di pura fiamma."

George R. R. Martin - Le torri di cenere
Lasciando da parte ogni considerazione sulle strategie di marketing della mondadori, ecco la prima parte del volume che raccoglie in maniera esaustiva tutta la produzione breve di George R. R. Martin.
Nei dieci racconti che compongono questa antologia la fantascienza la fa da padrona, con una serie di storie che mostrano le capacità di Martin di evocare nuovi mondi, più o meno avanzati, più o meno pittoreschi, sempre profondamente imbevuti di umanità. In effetti questi racconti, tutti risalenti agli anni '70 dello scorso secolo, risentono molto dell'atmosfera del periodo con la componente scientifica e tecnologica piuttosto sfumata e un peso decisamente maggiore dato alla costruzione dell'atmosfera e delle relazioni tra i personaggi.
Quella che scrive Martin non è il genere di fantascienza che preferisco, ma nonostante queste non siano le sue Cronache, il volume si legge comunque volentieri.

Fred Vargas - Io sono il tenebroso
Terzo tentativo con i gialli della scrittrice francese. In questo caso ritornano in scena gli Evangelisti, già visti in azione in Chi è morto alzi la mano. In questi caso però i tre storici con zio al seguito rimangono sullo sfondo, mentre i primi piani sono tutti riservati al Tedesco, che sarà anche un personaggio interessante, ma che non ha un decimo dell'appeal del quartetto protagonista del romanzo precedente.
La Vargas scrive bene, i suoi personaggi son sempre ben delineati e riconoscibili, ma la vervé che mi aveva conquistato al primo incontro con i suoi romanzi qui mi sembra decisamente più sfumata. Oltretutto la vicenda gialla imbastita dall'autore è oltremodo prevedibile e quando la tensione poliziesca viene a mancare (ben prima di arrivare a metà del volume) del libro rimane ben poco di memorabile.
Nonostante i suoi difettiIo sono il tenebroso rimane comunque una lettura piacevole e rilassante, ma dopo averne letto tanto bene in giro mi aspettavo qualcosa di più.

Prossimamente letteratura americana a go-gò, altra fantascienza e forse forse anche qualcosa d'italiano.

Seguite i link per le letture di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio.


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