02 agosto 2010

Seconda visione - Fantascienza dalla Francia

Tra un paio di giorni saremo in Francia, ecco perché per questo giro di seconde visioni voglio recuperare quel che scrivevo a proposito di un paio di film di fantascienza francese usciti alla fine del secolo scorso.
È curioso vedere come a distanza di tempo l'importanza delle due pellicole sia cresciuta in maniera inversamente proporzionale agli investimenti fatti al momento delle rispettive uscite. Il primo di questi film è stato infatti lanciato con lo stesso dispendio di mezzi ed energie di solito riservati ai blockbuster hollywoodiani, mentre il secondo è stato difficile anche solo riuscire a vederlo.
Ma tant'è. Ecco quel che scrivevo all'epoca della visione de Il quinto elemento e de La città perduta.

IL QUINTO ELEMENTO
Premessa 1: a me i film di Luc Besson sono sempre piaciuti, a partire da Subway fino a Leon;

Premessa 2: i film d'azione spettacolare mi divertono molto (mi sono divertito anche a vedere ID4, il che è tutto dire...);

Premessa 3: trovo che Bruce Willis abbia del carisma, pur non essendo certo il massimo come attore.
Svolgimento:
Il quinto elemento è una palla mostruosa!

Probabilmente Besson ha dovuto accontentare troppe persone, o si è trovato costretto a fare un film che piacesse a tutti, boh... Per me il suo rimane un film anonimo, senza grinta e senza spunti.
Le uniche cose che ho apprezzato (tra l'altro le uniche che sapevano di sf) sono state l'ambientazione e i costumi. Per il resto mi chiedo ancora quale fosse il senso del film. Era forse un film d'azione? ma allora molto meglio un Die Hard qualsiasi. Una commedia ironica? ma lo avete visto quel capolavoro di Fuga da Los Angeles? un film di fantascienza? stiamo scherzando? era più fantascientifico Guerre Stellari.

Ed ecco i motivi per qui il film di Besson è (quasi) del tutto inguardabile:

1 - la storia non sta in piedi;

2 - i personaggi non stanno in piedi (e quando ci provano, cadono...);

3 - il ritmo sta in piedi, ma è un po' zoppicante, e questo non fa bene alle danze;*
4 - gli attori fanno quello che sono pagati per fare, ne più ne meno;

5 - il regista ha (aveva) le idee un bel po' confuse: manie di grandezza frustrate o produttori puntati alla schiena?

6 - c'è qualcuno che ha riso alle battute sparse a piene mani nel film?

7 - in definitiva qual'era il senso del film? a chiunque riesca a raccontarmi fedelmente il film senza scadere nel ridicolo i miei complimenti;
8 - era proprio necessaria la morale, nei 10 secondi finali?

E ora Tutto-Ciò-Che-Mi-È-Piaciuto nel V Elemento e che ho trovato Originale e/o Nuovo e/o Stimolante rispetto alla Restante Produzione Cinematografica Mondiale: le scenografie, i costumi.

* ritmo non è sinonimo di velocità. Perché il problema del Quinto Elemento non è la velocità. 
Il ritmo di un film è dettato dalla cadenza con cui si susseguono le varie scene, da come si spartiscono gli spazi dialoghi e sequenze d'azione, dal tempo dedicato all'uso di inquadrature diverse. Nel Quinto Elemento si susseguono un'accozzaglia di scene che prese singolarmente potevano anche avere un senso, una loro necessità. Il problema è la mancanza di amalgama (leggi sceneggiatura e regia) che avrebbe dovuto legare tali scene tra loro e aiutarle a raggiungere lo status di film. Conseguenza: noia mortale.
(1998)


LA CITTÀ PERDUTA
Finalmente sono riuscito a vedere La Cité des enfants perdus del duo Marc Caro & Jean-Pierre Jeunet, film che in Italia è passato come un fantasma con il titolo la città perduta. Anche la ricerca della videocassetta non è stata delle più agevoli. Ma d'altra parte alla follia dei distributori nostrani siamo ormai abituati, per cui passiamo oltre.

Sul film ci sarebbe molto da dire, ma la cosa migliore è riguardarselo. Visivamente è straordinario, meraviglioso, eccezionale. La storia è semplice e la sceneggiatura perfetta, ma quello che colpisce è lo stile della regia: melodramma, comiche anni '20, cartoon e soprattutto sf (in cui la "s" più che per science sta per steam) in un mix strepitoso.

Spero abbiate avuto la fortuna di vederlo, altrimenti mettetevi in caccia, penso ci sia bisogno di film di fantascienza come questo.
(2000)

2 commenti:

  1. OVVIAMENTE sul Quinto elemento non sono affatto d'accordo, mi è piaciuto da impazzire :)
    Comunque, a me un film che è piaciuto da matti (e che quindi non piacerà a te ;-) ) ma che non ha niente a che fare con il Quinto elemento, e oltre tutto è un film d'animazione è Renaissance. Se lo trovi, veditelo.
    Intanto, immagino che vedrai questo commento al ritorno, quindi posso già chiederti: com'è andato il resto delle vacanze?
    Un abbraccio, anche ad Annalisa e ai ragazzi.

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  2. Riguardo al quinto elemento mi sarei stupito del contrario, Selene! :-P

    Renaissance me lo sono procurato, ma non è che mi attiri molto. Ti farò sapere…

    La vacanza è proseguita magnificamente. Anche se devo dirti che i piatti alsaziani sono più buoni in loco che a Lione. :-)
    Comunque sia abbiamo fatto indigestione di animali - che si deve fare per accontentare i i pargoli - e le cose sono andate piuttosto bene (a parte che a un certo punto c'ha mollato la batteria della macchina. Dovevamo essere piuttosto buffi da vedere, a partire ogni volta a spinta).

    Grazie ancora per la compagnia e le cene lionesi. Se la città c'è piaciuta oltre le nostre previsioni lo dobbiamo anche a te.
    Toccherà ripetere l'esperienza!

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